“La crisi Tmm segue altre chiusure, altre emergenze ormai alle spalle che testimoniano un progressivo impoverimento di addetti e di aziende che perdura da anni – osserva il direttore CNA, Rolando Pampaloni, nel soffermarsi sul tema del tessuto produttivo che ha caratterizzato la Valdera nell’ultimo secolo-
Dobbiamo occuparci del futuro delle produzioni meccaniche in Valdera, oltre che cercare di scongiurare questa chiusura che sarebbe oltremodo drammatica per dimensioni e specializzazione dell’azienda. Per questo siamo assolutamente solidali con i dipendenti della Tmm, ma vogliamo anche rivolgere un pensiero anche ai titolari. Perché per arrivare ad una decisione così drastica e drammatica significa che prima sono state tentate tutte le strade possibili.
Per un imprenditore chiudere le proprie porte, è un atto estremo e significa che di porte chiuse, prima di farlo, ne ha trovate parecchie….Di fronte alla impossibilità di andare avanti per mancanza di commesse e di lavoro, ad una impresa non rimane che ammettere la sconfitta e chiudere. Ma siamo certi che la voglia di trovare una soluzione alternativa si può sempre alimentare ed è su questo fronte che occorre concentrare gli sforzi di tutto il territorio e di tutta la comunità”.
“Siamo preoccupati non solo per Tmm, ma per tutto l’indotto che si sta lentamente, inesorabilmente dissanguando. Queste sono chiusure annunciate e senza una svolta nelle politiche di approvvigionamento della casa madre, e nel contempo la ricerca di commesse alternative, crediamo che il futuro riserverà altre amare situazioni che però sarebbe evasivo o peggio ipocrita, qualificare come sorprese. Noi siamo pronti insieme a quello che rimane del tessuto produttivo locale, alle altre organizzazioni imprenditoriali, a metterci ad un tavolo, già proposto in passato purtroppo inascoltati, per individuare le soluzioni che possano nel tempo portare al consolidamento e alla ripresa di un patrimonio di saperi e professionalità che non va disperso”.