La Dienpi, ditta sanbenedettese specializzata nella progettazione e produzione di etichette ed accessori moda, raccoglie la sfida lanciata dalla campagna Detox di Greenpeace per realizzare prodotti e processi senza utilizzare ben undici gruppi di sostanze chimiche che la campagna chiede prioritariamente di eliminare. “L’adesione al protocollo Detox – spiega Doriana Marini, amministratrice delegata della Dienpi e presidente regionale Marche e provinciale Ascoli di Cna Federmoda – rappresenta per noi la normale prosecuzione di un percorso da tempo intrapreso verso la sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi e delle materie prime impiegate. Due anni fa infatti ci siamo adeguati allo standard SA8000 e lo scorso anno abbiamo ottenuto la certificazione etica. L’impegno che stiamo portando avanti prevede inoltre la tracciabilità di tutta la filiera produttiva tramite un sistema di etichettatura smart, da noi brevettato, che rende trasparenti le lavorazioni e certifica l’autenticità dei prodotti”.
L’adesione della Dienpi al protocollo di Greenpeace è un passo importante che avvicina gli attori della moda del nostro territorio ai brand mondiali più sensibili al rispetto del pianeta e che vogliono vedere riconosciuto il loro impegno verso i consumatori e che vogliono dare valore al “lavoro” ed al vero “Made in Italy” .”Sostenibilità è pensare anche a quello che succederà dopo. Dopo la vita delle persone ma anche di oggetti e manufatti. Non è filosofia astratta ma il futuro concreto di tutta la nostra economia. E dal Piceno, grazie a Doriana Marini, presidente di Cna Federmoda di Ascoli e neopresidente di Cna Federmoda Marche, prosegue in questo settore l’esperienza pilota che sta coinvolgendo anche diverse altre ditte della filiera degli abiti, degli accessori e dei materiali utilizzati per la produzione fashion.
Il riconoscimento ecologista alla ditta di Doriana Marini ha anche ricadute importanti sul progetto, curato con la Cna di Ascoli, denominato “The lost denim valley”, che ha come obiettivo ricreare quella filiera virtuosa che ha reso famoso il Piceno e il limitrofo Abruzzo per quanto riguarda la produzione del jeans. “Oggi aggiungiamo nuovi tasselli a questo ambizioso progetto – aggiunge Doriana Marini– primo fra tutti l’adesione al programma Detox di Greenpeace che è già stato accettato, nel contesto delle ditte che fanno parte della nostra filiera del denim, sia per la Dienpi che dirigo io, sia per la ItacLab di Grottammare”.
Punto nodale del progetto, di cui la rete d’imprese del Denim Piceno diventa tassello importante, è un ulteriore giro di vite riguardo l’uso di materiali nelle produzioni tessili e di abbigliamento e, soprattutto, anche l’adesione a un rigido protocollo relativo allo smaltimento in sicurezza dei prodotti di abbigliamento che hanno esaurito il loro ciclo di vita. “Abbiamo da subito creduto in questo progetto – aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – sia per motivi etici e ambientalisti ma anche nella consapevolezza che l’affermazione di queste buone prassi potesse essere un poderoso e positivo veicolo di promozione delle nostre piccole imprese che producono grande eccellenza”.