Un protocollo d’intenti per superare la crisi dell’edilizia, rilanciare la green economy e il risparmio energetico, tagliare i costi delle bollette dei marchigiani. Lo hanno sottoscritto CNA Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Federconsumatori, Adiconsum e Adoc. Le associazioni delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori si fanno così promotori di una proposta per il risparmio e l’efficienza energetica nel comparto delle costruzioni, rivolta ai proprietari delle 643 mila abitazioni esistenti nelle Marche, alla Regione, agli enti locali ed alle istituzioni pubbliche.
Nelle Marche la crisi dell’edilizia non conosce tregua. Tra gennaio ed aprile le imprese in attività sono scese da 21.847 a 21.474, con la chiusura di 373 aziende e la scomparsa di oltre mille posti di lavoro che si sommano ai 1.450 posti di lavoro cessati negli ultimi tre mesi del 2014. Complessivamente gli occupati in edilizia sono 39.084 di cui 21.015 indipendenti e 18.069 dipendenti.
Per rilanciare il settore e incentivare le ristrutturazioni, nel protocollo d’intenti sottoscritto dalle associazioni delle imprese, dai sindacati e dalle associazioni dei consumatori, si propone di creare un Fondo di garanzia regionale con la partecipazione della Regione, Cassa Depositi e prestiti e di altri soggetti istituzionali, che consenta una riduzione dei tassi dei mutui bancari, maggiore facilità di erogazione e riduzione dei tempi. Gli interventi sarebbero collegati agli incentivi fiscali del 50 e del 65 per cento che nel 2014 hanno interessato 150 mila marchigiani che hanno richiesto detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico ed alla manutenzione straordinaria delle loro abitazioni. L’obiettivo è quello di portare tutti i 643 mila edifici pubblici e privati della regione Marche in classe energetica B entro il 2025, attraverso incentivi, agevolazioni e prescrizioni. Si raggiungerebbero così gli obiettivi regionali di efficientamento e la Regione risparmierebbe le pesanti sanzioni economiche (20 milioni di euro) previste dall’Unione Europea. Importante, in questo contesto, il ruolo delle Esco per agevolare sia i lavori privati sia gli interventi pubblici che, in questo modo, non rientrano nel Patto di Stabilità. Si incentiverebbe così la domanda per la filiera della green economy, con la previsione ormai condivisa da tutti i soggetti di un consumo di suolo vicino allo zero.
“Lo scorso anno il credito erogato all’edilizia dal sistema bancario regionale è diminuito del 14 per cento e il Fondo di Garanzia regionale “affermano in una nota i firmatari del protocollo “dovrebbe agevolare la concessione di prestiti al settore delle costruzioni e un aumento dei cantieri edili nella regione. Al Fondo di 5 milioni di euro proponiamo di affiancare un altro Fondo di 2,5 milioni di euro per aiutare i soggetti in difficoltà economia ad effettuare le ristrutturazioni delle loro abitazioni, che in molti casi hanno più di quarant’anni e necessitano di lavori urgenti e non rimandabili”.
I promotori sostengono, citando un’indagine realizzata da un gruppo di docenti universitari ed esperti, che solo con i primi 200 interventi su edifici condominiali (con una media di 14 famiglie residenti) si creerebbero 900 posti di lavoro e un risparmio in bolletta, per famiglia, tra il 25 ed il 60 per cento con una media di 700 euro in meno pagati ogni anno. Si favorirebbero inoltre il miglioramento delle condizioni abitative delle famiglie e lo sviluppo della domotica, particolarmente importante nelle Marche, una tra le regioni con il maggior numero di anziani, nell’ottica di città sempre più “smart”.
Il Protocollo d’intenti verrà consegnato, insieme allo studio di esperti e docenti che ne costituisce il fondamento, al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che dovrà farsene carico perché “tocca alle istituzioni di assumere in pieno il proprio ruolo di visione e programmazione con la predisposizione di adeguati strumenti normativi per favorire la riqualificazione energetica degli edifici”.