Sono ancora le bollicine, a partire dal Prosecco, le protagoniste delle festività natalizie e dei brindisi di fine anno: saranno oltre 68 milioni le bottiglie stappate in Italia fra il 7 dicembre e il 7 gennaio, con una crescita del 4% rispetto allo scorso anno. Una media di oltre due milioni di bottiglie al giorno, con due (prevedibili) picchi: 11 milioni per Natale e 38 milioni per salutare l’arrivo del 2018.
Sono i numeri che emergono dall’Osservatorio statistico economico Ovse su mercati e consumi vini spumanti e del Ceves, centro studi ricerca vite-vini alla Cattolica di Piacenza.
In questi 30 giorni di festa, il consumo delle bollicine (italiane e straniere) totalizza un giro d’affari di 750 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2016. Il periodo conferma una crescita sostanziale e sfiora il record degli anni 2009-2010, con alcune grandi modifiche di gusto, tipologia, consumo. Preferiti gli aromatici secchi, rispetto ai tradizionali dolci. Il panettone piace anche con un brut”.
I consumi fuori casa sono in crescita del 9% rispetto al 2016, con prezzi al consumo più contenuti. Stazionarie le bollicine importate, per poco più di 3,1 milioni di bottiglie, il 60% delle quali saranno regalate.
Leader del mercato di fine anno resta il Prosecco, con 3 bottiglie su 5. Infine una curiosità: a comperare più bollicine in questo fine anno ritornano i consumatori al di sopra dei 60 anni, dopo una prolungata leadership dei millennials e “middle”.
Dire feste quindi è come dire bollicine, ma sempre più, nel mondo, non parlano il francese ma un puro e soave italiano.
In Italia la spesa per i brindisi che hanno suggellato le festività 2016-2017 sono valsi un fatturato pari a 510 milioni di euro (fonte ONAV). La cifra comprende sia la spesa per le bottiglie dei vini per Natale che sono stappate in casa, sia le etichette di spumante per capodanno che sono regalate ad amici e parenti e i bicchieri consumati al tavolo di un locale.
All’interno della spesa per le bollicine consumate fra Natale e Capodanno 2016 non sono presenti solo etichette della penisola, ma anche estere, che risultano, nettamente in calo, con una contrazione pari al 21%.
I numeri del Prosecco durante le festività 2016-2017
Sono 12 milioni le bottiglie che sono state stappate in Italia nella sola notte di Capodanno: nel particolare 7 tavole su 10 hanno visto protagoniste bottiglie di Prosecco D.O.C., mentre 3 tavole su 6 hanno ospitato etichette di Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G.
A calare nettamente è stato il consumo di Asti D.O.C.G. assieme a tutti gli spumanti dolci. Nell’insieme non sono riuscite a raggiungere le 11 milioni di bottiglie.
I prezzi al consumo mostrano una situazione assolutamente in crescita: i valori medi dei costi delle bottiglie di Prosecco spumante vendute nella grande distribuzione sono compresi fra i 6 e i 9 euro mentre salgono ad una forbice compresa fra i 18 e i 25 euro per le vendite in ristorante e alberghi (horeca).
Nel 2016 in termini assoluti le vendite hanno quindi eletto al primo posto il Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. e Prosecco D.O.C, con 30 milioni di bottiglie vendute. Seguono gli 11 milioni di spumanti dolci, 10 milioni di bottiglie realizzate con metodo tradizionale e dalle 7,5 milioni di bottiglie tendenzialmente di origine differente dai brut.
Un quadro abbastanza chiaro, quindi, che dimostra come il prosecco italiano sia molto più apprezzato da un pubblico sempre più vasto, non solo di estimatori italiani, ma anche all’estero, dove le vendite conquistano l’1% in più di crescita.