Per i condomini i cantieri “aperti” sono il 16 per cento. Rischio contenziosi tra committenti e imprese edili sono 573 i cantieri del superbonus 110 per cento ancora “aperti” nelle Marche alla scadenza del 31 dicembre. Di questi ben 477 riguardano lavori nei condomini, 70 quelli negli edifici unifamiliari e 26 nelle unità funzionalmente indipendenti. In ballo ci sono 188 milioni di euro di cui 179 per i cantieri condominiali (7 per gli edifici unifamiliari e 2 per quelli funzionalmente indipendenti) che dal 1 gennaio beneficiano della detrazione al 70 per cento e non più al 110.
“Il rischio di contenziosi” afferma Marco Rossi presidente di Cna Costruzioni Marche “è molto elevato perché la differenza dovrebbero pagarla i proprietari delle abitazioni che potrebbero portare in giudizio le imprese edili per dimostrare che la mancata conclusioni dei lavori è dovuta a ritardi nell’esecuzione dei lavori. Un casino, che potrebbe intasare tribunali già oberati di cause giudiziarie.”
Secondo i dati dell’Enea elaborati dal Centro Studi Cna, nelle Marche sono stati interessati da lavori di efficientamento energetico con superbonus 12.369 edifici per un investimento complessivo di 2,8 miliardi di euro. I condomini coinvolti sono 3.789 per 1,9 miliardi di investimenti, gli edifici unifamiliari 5.457 per 627,7 milioni investiti e le unità funzionalmente indipendenti 3.123 per 290,8 milioni investiti.
L’investimento medio per ogni condominio è stato di 506 mila euro. Per ogni edificio unifamiliare sono stati investiti 115 mila euro mentre le unità immobiliari funzionalmente indipendenti si sono fermate a 93 mila euro.
“Il superbonus” sostiene Rossi “negli ultimi tre anni ha rappresentato un grande volano non solo per il settore edile ma anche per l’intera economia marchigiana, contribuendo all’aumento del Pil per l’1,5 per cento. Senza considerare che un terzo della spesa pubblica è stato recuperato col gettito fiscale. Solo nel 2023 grazie ai cantieri del superbonus, le 18.354 imprese delle costruzioni marchigiane hanno assunto oltre 8 mila addetti portando i loro dipendenti a 41.477. Ora, con la fine dell’incentivo, si profilano licenziamenti e casse integrazioni che avranno un costo sociale e un costo per le casse statali”
Importanti anche gli effetti dei lavori di efficientamento previsti dal superbonus, sui risparmi energetici. Secondo l’Enea nel solo 2022 i marchigiani, grazie a cappotti, infissi, pannelli solari, caldaie a condensazione e pompe di calore, hanno risparmiato 57,4 GW su 6.615 edifici. Nel 2023, secondo una prima stima del Centro Studi Cna Marche, il risparmio è stato di 55 GW su 3.463 edifici.
“L’efficientamento energetico degli edifici residenziali” precisa Rossi “resta un obiettivo dell’Unione Europea e dovrà proseguire nei prossimi anni anche senza superbonus 110 per cento. Tenendo conto che circa il 40 per cento degli edifici marchigiani è stato costruito tra il 1960 e il 1980 e il 15 per cento è addirittura antecedente al 1918, appare evidente come riqualificazione ed efficienza energetica dovranno essere al centro delle politiche per la casa anche in futuro. Decida il Governo con quali modalità e incentivi intervenire. L’importante è che ci venga risparmiata la continua incertezza di questi anni con le regole del superbonus che sono cambiate numerose volte, lasciando migliaia di imprese e cittadini in grande difficoltà”.