Per portare a termine tutti gli obblighi fiscali servono 205 giorni; gli altri 160 per pensare ai margini di profitto. È il quadro del rapporto tra tassazione e lavoro per le piccole e medie imprese vicentine, che per il 2017 potranno festeggiare il loro virtuale “Tax-free day” il prossimo 23 luglio. Lo rivela l’indagine “Comune che vai, fisco che trovi” realizzato dall’osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle pmi.
Un risultato positivo, con oltre due settimane di anticipo rispetto alla media nazionale (10 agosto); bene anche rispetto alle altre “colleghe” venete, con Vicenza dietro alla sola Belluno (quinta a livello nazionale, “Tax-free day” il 18 luglio).
L’altro indice rilevante all’interno dell’analisi riguarda il “Total Tax rate”, ovvero l’incidenza fiscale totale sui redditi delle imprese. In questo caso il valore registrato dal territorio vicentino è del 56,2% (media nazionale 61,2%), dato in leggero aumento negli ultimi due anni, nonostante il calo dal 60,5% del 2012. A influire negativamente è la pressione fiscale nazionale, che torna a salire lievemente (dal 41,7% al 42,2% negli ultimi due anni) dopo una sensibile riduzione registrata nel 2015: il lieve rialzo sulle incidenze dovute all’erario e all’Inps annulla dunque gli effetti positivi delle ridotte imposte comunali e delle invariate imposte regionali (queste ultime scese dal 10,1% al 5,7% tra 2014 e 2016). Pressoché invariata anche la percentuale di reddito disponibile, dal 44% al 43,8%.
Imprese con regime Iri
Ben diverso lo scenario per le imprese che hanno scelto di adottare il nuovo regime Iri (Imposta sul reddito d’impresa), che alleggerisce la tassazione sul reddito lasciato in azienda. In questi casi infatti il “Total Tax Rate” scende addirittura al 53,2%, con incidenza fiscale statale ridotta al 39,7% rispetto al 42,2% di tutte le altre imprese. E i riflessi si vedono sulla percentuale di reddito disponibile, che dal 44% sale al 46,8%.
L’indagine CNA
“Comune che vai, fisco che trovi” è il rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle pmi, giunto alla quarta edizione. Il documento analizza l’andamento della tassazione sulle piccole imprese in 135 città italiane, tra le quali tutti i capoluoghi di provincia.
L’Osservatorio calcola il “Total Tax Rate” e individua il “Tax-free day”, la data cioè fino alla quale l’imprenditore deve lavorare per produrre il reddito necessario ad assolvere gli obblighi fiscali e contributivi. L’Osservatorio basa la sua analisi sull’impresa tipo italiana, con questi parametri: un laboratorio e un negozio, ricavi per 431mila euro, un impiegato e quattro operai, 50mila euro di reddito.
La situazione in Europa
Per la prima volta l’indagine CNA è stata estesa anche alle maggiori capitali europee, in modo da dare un quadro completo della tassazione sulle pmi a livello comunitario. La prima in classifica è Londra, con “Total Tax Rate” al 32,5% (“Tax-free day” il 27 aprile), poi seguono Varsavia (43,2%, 5 giugno) e Madrid (46,6%, 18 giugno). Agli imprenditori vicentini però va meglio sia rispetto ai colleghi di Berlino (66%, 28 agosto) e pure a quelli di Parigi (70,8%, 14 settembre); Roma si posiziona in mezzo alle due (69,3%, 9 settembre).
«Risultati così diversi da una città all’altra – evidenzia Cinzia Fabris, presidente di CNA Vicenza – dimostrano come il lavoro delle istituzioni del territorio sia determinante per creare le giuste condizioni che fanno ripartire l’economia. Gli sforzi delle amministrazioni hanno saputo bilanciare una situazione certo migliore rispetto a quella di qualche anno fa, ma oggettivamente ancora impegnativa. E in questo un ruolo determinante lo hanno avuto le associazioni di categoria, fonti preziose di consigli che la politica locale ha spesso accolto con impegno».