Gli imprenditori di Trento il 16 luglio smettono di lavorare per il fisco e cominciano a lavorare per le necessità proprie e delle rispettive famiglie. Con il Tax Free Day il 16 luglio, Trento è prima città in Italia su 135 Comuni considerati nel Rapporto 2017 “Comune che vai fisco che trovi” dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle PMI. Il rapporto è stato presentato oggi a Roma.

Bolzano ha invece il Tax Free Day il 28 luglio, data che la pone in 19ma posizione nazionale. Il rapporto esamina il Total Tax Rate che per Trento, la città più virtuosa dal punto di vista fiscale, è il 54,1% mentre per Bolzano il Total Tax Rate tocca il 57,5%. La media nazionale è 61,2% di Total Tax Rate e il 10 agosto il Tax Free Day

Il Rapporto della Cna considera un’azienda tipo e la pone in 135 Comuni. Si tratta di un’impresa con ricavi per 431.000 euro, costo del personale 165.000 euro (4 operai e un impiegato), costo del venduto 160.000 euro, altri costi e ammortamenti 56.000 euro, reddito d’impresa 50.000 euro. Attività dotata di un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di 175 mq. Sulla base di questi parametri, l’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle PMI calcola l’impatto di Imu e Tasi (Imi in Alto Adige, Imis in Trentino), Tari, Irap, IVS, Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef.  Dall’incidenza delle somme delle imposte sul reddito disponibile si calcola il Total Tax Rate che per Trento è il 54,1% e per Bolzano è il 57,5%. La classifica nazionale completa è sul sito http://www.taxfreeday.it/

Parallelamente il Rapporto “Comune che vai fisco che trovi” calcola il Tax Free Day. Gli imprenditori di Trento lavorano 198 giorni per pagare i tributi e 167 per i consumi personali: celebrano il Tax Free Day il 16 luglio 2017. Gli imprenditori di Bolzano lavorano 210 giorni per pagare i tributi e 155 per i consumi personali. Il loro Tax Free Day è il 28 luglio 2017.

“Se confrontiamo la performance di Trento e Bolzano con la media nazionale – osserva Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige – troviamo la conferma che alleggerendo la pressione fiscale, come fanno le due Provincie Autonome, le aziende rendono meglio e trovano risorse per reagire alla crisi o per sostenere piani di sviluppo. Il fatto che ci siano, però, risultati così diversi tra Trento, che svetta in Italia, e Bolzano, emerge che ci sono margini per intervenire, ad esempio abbattendo a Bolzano l’Imi sugli immobili strumentali. Riteniamo necessario razionalizzare i costi della pubblica amministrazione affinché non vengano spalmati sotto forma di tassazione su cittadini e imprese”.

Secondo CNA la pressione fiscale in Italia è troppo elevata, qualunque dato si prenda. Ma il problema vero risiede piuttosto nella iniqua distribuzione del carico, che si distingue in modo radicale secondo la natura del reddito e svantaggia le imprese, in particolare le piccole imprese personali. Ma la tassazione dei redditi prodotti dalle persone fisiche non può essere diversa a seconda della differente modalità con cui si genera reddito.

E’ arrivato il momento di intervenire su un sistema fiscale evidentemente squilibrato per raggiungere tre obiettivi di utilità generale:

  • Ridurre la pressione fiscale garantendo, nel contempo, maggiore equità nel prelievo tra diversi redditi da lavoro
  • Invertire sensibilmente la tendenza del trasferimento alle imprese degli oneri sui controlli
  • Usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare la domanda interna

Per raggiungere in tempi rapidi e senza oneri aggiuntivi questi tre obiettivi occorre:

  • Ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo, utilizzano le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione
  • Rendere l’Imu pagata sugli immobili strumentali delle imprese completamente deducibile dal reddito d’impresa
  • Rivedere la tassazione Irpef delle imprese personali e degli autonomi, prevedendo delle riduzioni automatiche all’aumentare del reddito dichiarato rispetto al reddito ideale suggerito attraverso i nuovi Indicatori sintetici di affidabilità
  • Trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari
  • Definire il concetto di insussistenza di autonoma organizzazione per non assoggettare i soggetti all’Irap e aumentare la franchigia Irap ad almeno 30mila euro
  • Rivedere al più presto i criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili, al fine di allinearli periodicamente ai valori di mercato a invarianza di gettito
  • Agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni di azienda, al pari di quanto è previsto in caso di conferimenti
  • Evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica, eliminando nel più breve tempo possibile tutti i regimi Iva del reverse change previsti attualmente, lo split payment, la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per le quali sono riconosciute detrazioni fiscali.

 

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