Si è svolto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla presenza del viceministro Edoardo Rixi l’incontro con le rappresentanze sindacali al fine di scongiurare il fermo dei servizi previsto per il 5-6 giugno a cui la CNA Fita Taxi non aveva aderito.
L’intervento del nostro presidente Riccardo Carboni si è concentrato sui tre decreti in discussione, confermando favorevolmente l’impostazione che era stata illustrata il 7 marzo alla presentazione del Dpcm Piattaforme tecnologiche non trovata poi nei contenuti della bozza del Dpcm ricevuta.
Per CNA Fita Taxi si intravede il rischio di una liberalizzazione della domanda di trasporto, che vedrebbe i singoli tassisti posizionati come l’anello debole della catena, destinando la categoria a divenire subordinata alle multinazionali.
Per CNA Fita Taxi la liberalizzazione della domanda non è condivisibile. La gestione della domanda fatta da tassisti che hanno deciso di unirsi in strutture per autogestire le richieste non può essere equiparata all’attività di soggetti che fanno intermediazione.
CNA Fita Taxi auspica che nell’incontro già fissato del prossimo 17 giugno venga accolta la sua posizione.