CNA-SHV prende atto con favore dell’approvazione del protocollo d’intesa in Giunta Comunale e Provinciale di Bolzano per portare il termovalorizzatore a pieno regime, importando rifiuti anche dalla Provincia di Trento. L’Associazione degli Artigiani e delle Piccole Imprese ritiene, però, che adesso occorra fare un ulteriore scatto in avanti, ovvero un accordo tra le società pubbliche Ecocenter, Seab e Alperia – che gestiscono rispettivamente il termovalorizzatore, la raccolta dei rifiuti e la centrale di teleriscaldamento – affinché ci sia un beneficio tangibile sulle imprese, in particolare quelle che producono più rifiuti, sotto forma di sconti sull’energia.
il termovalorizzatore di Bolzano ha trattato nell’ultimo anno circa 115.000 tonnellate di rifiuti, di cui 30.000 assimilabili agli urbani (prodotti dalle ditte) e 85.000 urbani. Con l’art. 35 del decreto Sblocca Italia viene chiesto agli impianti di funzionare a pieno carico, che nel caso di Bolzano significa 130.000 tonnellate l’anno. La Provincia ha definito accordi con il Comune di Bolzano (su quantità di rifiuti dal Trentino e indennità da percepire), la Provincia di Trento (quantità massima di rifiuti da conferire a Bolzano, prezzo di smaltimento) e i privati (criteri di conferimento dei materiali e prezzo di smaltimento). Al Comune di Bolzano, quale territorio sede dell’impianto, sarà riconosciuta un’indennità pari al 6% di 81 Euro per ogni tonnellata di rifiuti urbani conferiti, mentre per ogni tonnellata di rifiuti conferiti dalla Provincia di Trento (in tutto 20.000 tonnellate annue) verranno liquidati ulteriori 20 Euro. Tali proventi ammonterebbero a 970.000 euro l’anno di indennità, ben 645.000 euro in più rispetto agli attuali 325.000.
“Ed è qui che vogliamo di nuovo inserirci nel confronto con una proposta innovativa – argomenta Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV -. Abbiamo sostenuto la portata a regime del termovalorizzatore e la modifica del calcolo per le tariffe sui rifiuti delle imprese, spostando la tariffa sulla quantità di rifiuti realmente prodotta e anziché sui metri quadri di capannone. Siamo stati ascoltati: alcune aziende ne trarranno beneficio, altre saranno penalizzate. Crediamo ci siano i margini per fare un ulteriore passo in avanti: è giusto che le aziende produttrici di rifiuti oltre la soglia prevista paghino tariffe più elevate, ma è anche vero che questi rifiuti sono connaturati all’attività imprenditoriale e non ad un errato metodo di raccolta o di differenziazione. Si tratta di attività artigianali, commerciali, pubblici esercizi, alberghi del capoluogo che producono tanti rifiuti e non possono agire diversamente”.
La proposta: “Un grande produttore di rifiuti, se il termovalorizzatore è a regime – afferma Corrarati – diventa anche un fornitore di materia prima per produrre energia. Perché non premiarlo con tariffe calmierate sul teleriscaldamento, qualora l’azienda fosse raggiunta dalla rete in via di completamento, oppure con tariffe scontate di energia elettrica e gas? Si creerebbe un circuito virtuoso tra tre società pubbliche, ovvero Ecocenter, Seab e Alperia, e le imprese che producono grandi quantità di rifiuti. Tutti i soggetti coinvolti avrebbero interesse a far funzionare al meglio il sistema. Per le aziende gravate da una voce di costo elevata per lo smaltimento dei rifiuti ci sarebbe una parziale compensazione nella bolletta energetica. Il rifiuto si trasformerebbe da problema a risorsa, capace di far crescere l’economia nel suo complesso. Confidiamo nella volontà degli enti azionisti e delle tre società pubbliche coinvolte di valutare con attenzione la fattibilità della nostra proposta”.