Cna Cinema e Audiovisivo della Toscana ha organizzato un tavolo di lavoro sull’importanza storica del Festival dei Popoli, sul suo fondamentale ruolo territoriale e sulle sue prospettive di crescita.
Il 9 novembre presso il cinema “Spazio Alfieri” di Firenze, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana, nel confermare il proprio interesse verso tutta la filiera del settore, ha inaugurato un tavolo di lavoro che vede uniti autori, produttori, distributori, operatori e istituzioni locali e nazionali nell’obiettivo di portare il Festival dei Popoli verso e oltre la sua sessantesima edizione.
L’anniversario del prossimo anno diventa un’occasione per rilanciare l’evento e farlo diventare un motore importante per la produzione, la formazione e la distribuzione del film di documentario a livello nazionale e traino di quello regionale.
Il rappresentante di CNA Toscana, Alessandro Farisei, ha aperto la discussione confermando l’interessato percorso che l’associazione sta facendo per sostenere un settore che vanta, al pari di altri mestieri, non solo una forte attitudine artigianale, ma una spiccata capacità rappresentativa e divulgativa del made in italy.
L’incontro, moderato dal produttore e regista Samuele Rossi, ha dato la parola al portavoce di CNA Cinema e Audiovisivo Toscana Emanuele Nespeca, al portavoce vicario CNA Cinema e Audiovisivo Nazionale Mario Perchiazzi, alle istituzioni con Tommaso Sacchi (capo segreteria culturale e curatore dell’Estate Fiorentina – Comune di Firenze), che, in vista dell’anniversario, ha rinnovato l’impegno a sostenere concretamente una delle maggiori e storiche realtà fiorentine ad avere rilevanza internazionale, a Stefania Ippoliti (direttore di Toscana Film Commission) che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di fare strategia comune perché a livello nazionale si trovi un equilibrio corretto verso tutti i territori tra termini di valutazione delle loro esperienze e contributo economico erogato.
Tra i vari altri interventi il regista Giovanni Donfrancesco, il produttore Claudio Giapponesi e Massimo Arvat, il distributore Stefano Mutolo, che hanno sottolineato l’importanza rappresentata dal Festival dei Popoli per muovere i primi passi nella loro vita professionale, auspicando che il Festival possa provare a crescere ancora di più aprendo nuovamente una sezione industry sotto forma di market o coproduction forum che possa portare a Firenze broadcast, piattaforme e distributori nazionali e internazionali. Jacopo Sgroi di CG Entertainment ha annunciato per l’anniversario un progetto speciale da lanciare insieme all’avvio della loro nuova piattaforma digitale dedicato al cinema indipendente italiano ed europeo, oltre ai già consolidati Premi alla distribuzione e alla collana home video “Popoli Doc”.
Francesco Martinotti (presidente ANAC) ha puntualizzato quanto sia fondamentale l’investimento soprattutto di Comune e Regione, ma soprattutto da parte del Ministero sui festival dovendo però superare il concetto limitativo delle schede da riempire e dei bandi da superare con pieno punteggio. La politica deve avere il coraggio di investire a prescindere su alcune realtà che hanno dimostrato e dimostrano tutti gli anni di essere un punto di riferimento per la cultura a livello locale, nazionale e internazionale come il Festival dei Popoli.
Cinzia Masotina autrice, promotore culturale ed esperta di festival e distribuzione ha messo l’accento sulla possibilità di creare attorno al Festival dei Popoli, a Firenze, un possibile luogo di mercato e di incontro che possa, attraverso il suo brand di rilievo, dare quella occasione di visione, visibilità di un nuovo concetto di essere cinema, festival, distribuzione.
Ha concluso il presidente del Festival, Vittorio Iervese, invitando da un lato tutti gli addetti ai lavori a vivere di più il festival, confermando quali e quante occasioni il Festival è in grado di dare in termini di servizi e di ricaduta culturale sul territorio, capacità rara di arrivare in profondità, mettendo a disposizione degli addetti ai lavori, ma soprattutto delle aziende del territorio un percorso progettuale da condividere insieme che possa trovare soprattutto a partire dall’archivio storico fatto più di 25.000 titoli, e dal suo passato, un punto di partenza fondamentale sul quale costruire il futuro del Festival, ma anche quello del settore stesso.