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Tomei: Le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di Giustizia Ue non sono vincolanti. CNA continua la sua battaglia

La legge con cui l’Italia ha previsto la proroga automatica della durata delle concessioni demaniali marittime e lacustri per attività turistico-ricettive fino al 2020 è contraria al diritto europeo. Questa la conclusione dell’avvocato generale della Corte di Giustizia Ue, Maciej Szpuna,r sulle cause che coinvolgono i gestori sardi e la Promoimpresa operante sul lago di Garda. “Il punto centrale della questione è rappresentato dalla sentenza della Corte, attesa per la primavera o per l’autunno – ricorda Cristiano Tomei, Coordinatore nazionale CNA Balneatori – Le conclusioni dell’avvocato generale non sono vincolanti anche se generalmente sono riprese nella sentenza che sarà emessa dalla Corte”.

“Anche le motivazioni della sentenza costituiranno un aspetto significativo, necessario per assodare i quesiti pregiudiziali posti al vaglio della Corte UE, particolarmente quello inerente la disponibilità delle coste italiane, tutt’altro che limitata.
Al momento, è fondamentale continuare a svolgere il lavoro con le Regioni – aggiunge Tomei – per ottenere un lungo periodo transitorio, motivato dal doppio binario e dall’argomentazione della sovrabbondanza della risorsa coste, argomento che costituisce il punto nodale che la nostra difesa giuridica ha posto al vaglio della Corte europea e sul quale aspettiamo un’apertura positiva, che consenta la formulazione di una legge analoga alle normative nazionali attualmente vigenti nella Penisola Iberica (Spagna e Portogallo).CNA Balneatori continua a sostenere le proprie tesi, per tutelare sindacalmente e giuridicamente il comparto balneare italiano”.
 

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