Nei primi tre mesi dell’anno si è registrato un forte incremento di assunzioni tra le imprese associate alla CNA Piemonte Nord, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono dati oggettivi, rilevati su un campione di 570 imprese distribuite nelle province di Novara e del Vco e rappresentative di vari settori, che l’associazione tiene costantemente monitorate.
Dalla risultati si evince che sono state 104 le assunzioni effettuate dalla aziende interessate dalla rilevazione nel periodo gennaio – marzo 2014, e ben 236 le nuove assunzioni effettuate dal 1° gennaio al 31 marzo di quest’anno, con un incremento di 132 assunzioni, pari al 127%.
Di queste, 78 sono assunzioni strettamente legate alla riforma del Jobs Act, che usufruiranno degli sgravi contributivi triennali previsti dalla riforma.
“Volendo approfondire questa dinamica, per cercare di capire se effettivamente si può incominciare a parlare di una ripresa del lavoro – afferma il direttore della CNA Piemonte Nord Elio Medina – abbiamo voluto comparare anche i dati delle cessazioni dei rapporti di lavoro. Effettivamente, a fronte di un incremento dei nuovi posti di lavoro creati, abbiamo verificato un decremento delle interruzioni: erano state 220 nel primo trimestre dell’anno scorso e solo 149 nel primo trimestre di quest’anno, con un saldo positivo di 87 nuovi posti di lavoro in un trimestre”.
Una vera e propria impennata delle assunzioni confermata anche dai dati su scala nazionale del Centro Studi CNA: nel mese di marzo le assunzioni nelle piccole imprese sono cresciute dell’8,6% rispetto allo scorso anno e i contratti a tempo indeterminato sono aumentati del 54,6%.
“Questi dati – commenta il Presidente della CNA Piemonte Nord Donato Telesca – confermano che le imprese artigiane e le piccole imprese, quando vengono sostenute e se ne verificano le condizioni, creano occupazione e lavoro. Una buona parte di questi nuovi posti sono stati creati grazie alle agevolazioni della riforma del lavoro. Un’opportunità che le nostre imprese hanno saputo cogliere. Non solo, un buon numero di queste assunzioni sono escluse da queste agevolazioni e noi questo lo interpretiamo come un segnale che le nostre imprese vogliono agganciare la ripresa economica con la ferma volontà di tornare a produrre e a contribuire allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Ci auguriamo che il Governo sappia cogliere in questo atteggiamento delle imprese un incoraggiamento per assumere nuove misure di semplificazione e riduzione dei costi del lavoro, del peso fiscale sulle imprese e di ogni forma di eccessiva burocratizzazione delle norme per ottenere risultati ancora migliori e duraturi”.