Sulle orme di Leonardo, da sempre, l’artigiano immagina, inventa, risolve. Un modus operandi, oltre che un patrimonio di idee, tecniche, competenze e creatività che ha saputo tramandarsi nel corso della nostra storia. Ma nell’era del web e del digitale, questo modello ha ancora un futuro?
A 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, l’uomo d’ingegno per antonomasia, lo scorso venerdì, all’Assemblea annuale di CNA Firenze Metropolitana, è stato messo al centro il tema della bottega artigiana e il suo legame con l’innovazione.
Ogni volta che si parla di innovazione però non si può non guardare al passato. “Guai perdere di vista la storia, il senso del bello, del contenuto formidabile che i nostri artigiani danno ai loro prodotti – ha spiegato il Segretario Generale CNA, Sergio Silvestrini-. E’ necessario essere anche moderni, guardare il mondo, digitalizzare la propria produzione, cambiare il modello di business, guardare all’orizzonte locale e quello internazionale. Le botteghe artigiane hanno bisogno di contenere in sé la tradizione e l’innovazione”.
Per mandare avanti queste botteghe, per tutelare il genio anche quando passa di mano, è indispensabile rimuovere gli ostacoli che rendono difficile garantire longevità a queste imprese.
“Serve credito – incalza Silvestrini – da otto anni a questa parte il credito alle piccole imprese è diminuito di oltre il 30%. Una cosa incredibile, non più sostenibile per il nostro mondo. La mancanza di credito, insieme all’ ecobonus, crea un mix incredibile e ingestibile che mette davvero in grande difficoltà il mondo dell’artigianato e delle piccole imprese”.
Sulla testa di un giovane apprendista intenzionato a rilevare la bottega del maestro o lo studente deciso ad investire in un mestiere artistico pesa purtroppo il macigno della burocrazia – ha sottolineato Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze. “Noi vogliamo tracciare un percorso dando indicazioni utili a legiferare in favore delle micro imprese dato che troppo spesso, invece, vengono fatte leggi per grandi o medie imprese…mentre Firenze, la Toscana e l’Italia intera hanno una struttura economica fondata sulla piccola impresa”.
Nell’era del web e del digitale, questo modello ha ancora un futuro? Per noi di CNA, la risposta è sì. “Abbiamo però bisogno di un aiuto sostanziale, concreto. Abbiamo bisogno che si passi dal dire al fare, dalle parole ai fatti” ha sottolineato Silvestrini.