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Traffico merci, iniziativa CNA Fita sui progetti per superare il ritardo infrastrutturale

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Dalle Marche lo scorso anno sono partite merci per 26,5 milioni di tonnellate caricate sui Tir e destinate alle altre regioni italiane ed anche all’estero. Un traffico diminuito di un terzo rispetto a prima della crisi, quando dalla nostra regione partivano ogni anno oltre 36 milioni di tonnellate di merci. In calo anche le merci in entrata nelle Marche attraverso la rete stradale regionale: si è passati dai 37,4 milioni di  tonnellate del 2008 ai 26,5 milioni dello scorso anno. Colpa anche del ritardo infrastrutturale della nostra regione.

Delle infrastrutture regionali come strumento per vincere la competizione territoriale si discuterà nell’incontro tra la direzione regionale CNA Fita delle Marche e il presidente della III Commissione consiliare Andrea Biancani. L’iniziativa si terrà alle ore 9,30 presso sala “Drudi” in CNA Marche, in via Totti 4. All’ordine del giorno non solo le proposte della Regione per recuperare il gap infrastrutturale. Si discuterà anche dell’accordo sottoscritto il 5 novembre dal Governo con le associazioni di categoria. Accordo che prevede il mantenimento dei rimborsi sulle accise del gasolio, il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per il settore, la decontribuzione dell’80 per cento per gli autisti internazionali. Ora gli autotrasportatori attendono i conseguenti provvedimenti legislativi.

“Con il presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale delle Marche” afferma il presidente Fita CNA Marche Olindo Brega “faremo il punto sul tema delle infrastrutture, un argomento che sta molto a cuore alle 4.125 aziende di autrotrasporto marchigiane in quanto la loro competitività si gioca anche attraverso la realtà infrastrutturale dove le stesse in primo luogo hanno sede. Su questo ci aspettiamo un forte impegno della Regione”.

Il trasporto merci delle Marche vive da anni una situazione di forte criticità. I primi segnali di ripresa economica, secondo CNA Fita Marche, per essere intercettati devono garantire alle imprese la possibilità di competere alle stesse condizioni di quelle presenti in altri territori.  Questo può avvenire anche superando le carenze infrastrutturale che purtroppo il nostro territorio mostra e che necessita recuperare. 

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