Proseguono i lavori del tavolo tecnico convocato in sede della prefettura della Spezia sulle problematiche relative al transito dei mezzi pesanti nei Comuni di Vezzano, Arcola e Santo Stefano Magra.
Il secondo incontro ha visto riuniti, alla presenza del Prefetto Vicario, i rappresentanti dei Comuni della Val di Magra, della Polizia stradale, dell’Autorità portuale, delle associazioni di categoria, CNA Fita e Confartigianato Trasporto, di Salt e del Ministero dei Trasporti.
Tra le cause del dirottamento del traffico pesante da Sarzana ad Arcola i partecipanti avevano , infatti, identificato come principale quella del costo eccessivo del pedaggio relativo proprio a questa tratta autostradale; da qui la volontà di stabilire un confronto immediato con la SALT per chiedere una revisione della tariffa in uscita al casello di Santo Stefano.
E’ stato pertanto utile e proficua la partecipazione dell’Ingegnere Carmine Testa Responsabile dell’Ufficio Territoriale di Genova della Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali (SVCA) del MIT, che ha chiarito come non sia possibile interdire la percorrenza lungo le strade di competenza comunale a specifiche categorie senza fornire una viabilità alternativa ai mezzi gratuita, ovvero senza pedaggio.
Acquisito altresì il parere della SALT che pur riconoscendo la criticità ha fatto presente come la determinazione delle tariffe sia di competenza del Ministero del trasporti, il tavolo ha dato mandato alla Prefettura affinchè scriva allo stesso per rappresentare la criticità attuale che potrebbe portare a situazioni negative sia per la collettività che l’autotrasporto e chieda contestualmente la revisione del pedaggio per i mezzi pesanti in uscita a Santo Stefano con provenienza Sarzana.
“Se prosegue la volontà di interdizione del transito degli mezzi autoarticolati tramite ordinanze nei comuni di Arcola, a cui inevitabilmente, come è già stato annunciato, faranno seguito quelle di altri Comuni limitrofi – commentano CNA Fita e Confartigianato Trasporti in nota congiunta – arriveremo al punto che anche gli autotrasportatori agiranno per propria parte, e ricordiamoci che si tratta di un comparto funzionale alla movimentazione in uscita ed in entrata del porto, si rischia la paralisi di un intero sistema logistico.”