Un settore ormai allo stremo, di fronte a un futuro ancora carico di incognite. È la denuncia che parte dagli operatori del trasporto pubblico locale non di linea di Vicenza e Verona, che però non hanno alcuna intenzione di gettare la spugna. Oltre a lanciare il grido di allarme, la categoria ha elaborato un piano di azioni con cui risollevare una situazione altrimenti drammatica.
Prima della pandemia secondo i dati del Centro Studi CNA regionale erano quasi 2mila le imprese del settore tra taxi, licenze NCC e bus operator, con circa 3500 addetti. In dodici mesi la forza lavoro ha visto un calo mediamente superiore al 60% un po’ in tutto il territorio. Ma per gli addetti ai lavori un modo per salvare quello che resta esiste, e si costruisce in tre proposte: voucher mobilità, integrazione del trasporto non di linea ai servizi di mobilità comunali e tavolo permanente in Regione.
Un’ipotesi di voucher mobilità potrebbe prevedere l‘erogazione di un contributo prestabilito emesso dalla Regione Veneto, destinato a specifiche categorie (personale della pubblica amministrazione, personale sanitario, studenti, cittadini in movimento per raggiungere i centri di vaccinazione) che potrebbero utilizzarlo per sostenere in tutto o in parte i costi per lo spostamento tramite servizi non di linea.
Il secondo obiettivo è attivare procedimenti normativi per integrare in modo strutturato il servizio di taxi e NCC ai servizi di mobilità ordinaria da parte dei Comuni, attraverso la stipula di specifiche convenzioni.
L’ultima proposta riguarda l’apertura di un tavolo permanente in Regione, per tutelare tutte le imprese del comparto e trovare strategie condivise con cui affrontare questo particolare periodo, a partire dall’alleggerimento della burocrazia per imprese e cittadini.
“Per il nostro mercato prevediamo una contrazione che continuerà anche nel biennio ‘22-’23, legata al prevedibile minore afflusso di turisti in particolare dall’estero – spiega la portavoce degli operatori taxi e NCC di CNA Veneto Ovest, Daniela Campostrini – E questo non farà che aumentare la concorrenza, innescando un vortice peggiorativo che inevitabilmente inciderà sulla sicurezza o sulla qualità dei servizi. Siamo di fronte a una situazione senza precedenti, con molti operatori già oltre i limiti della sussistenza economica. Ma non andiamo a elemosinare aiuti: le nostre sono proposte chiare e attuabili subito, per dare immediatamente ossigeno a tanti professionisti seri e alle loro famiglie”.