Dalle società private di trasporto può arrivare un contributo importante alla ripresa della scuola in sicurezza, che dovrà fare ancora i conti con l’emergenza Covid-19: anche perché proprio dalla soluzione del problema della mobilità dei ragazzi potrà arrivare una spinta decisiva a impedire qualsiasi ipotesi di ritorno alla didattica “a distanza”. È la proposta avanzata da CNA Fita Abruzzo, nel corso del vertice tenuto nei giorni scorsi in prefettura a Pescara, per pianificare le attività di trasporto degli studenti in vista dell’imminente riapertura delle scuole.
Al tavolo di coordinamento voluto dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo presenti diversi rappresentanti del mondo della scuola e istituzionali, enti locali, società di trasporto pubblico e associazioni di consumatori. Per la CNA presente il coordinatore dell’unione regionale, William Facchinetti: “E’ evidente come l’esperienza dello scorso anno dovrà servire da riferimento per migliorare l’offerta dei servizi – ha sottolineato – Per questo, nel momento in cui si decidesse di fare ricorso tramite bando pubblico ad aziende di trasporto persone del settore privato, si dovrebbe prendere in considerazione non solo chi già opera nel trasporto pubblico locale, ma anche le imprese che svolgono servizi ‘a mercato’. Anche loro sono in forte crisi come tutto il comparto, e potrebbero costituire un ulteriore serbatoio di mezzi e di personale a cui attingere per garantire il trasporto scolastico sicuro. Il tutto, ovviamente, a condizione che la remunerazione sia congrua e soddisfacente”.
Ma in vista dei prossimi appuntamenti operativi convocati dal Prefetto, l’attenzione di CNA Fita Abruzzo si pone anche su altri aspetti. “Nel bando che sarà messo a punto –afferma la presidente dell’unione regionale, Luciana Ferrone – andrebbe prevista la possibilità per le imprese partecipanti di indicare la provincia o le province in cui si è disponibili ad effettuare servizi di trasporto, evitando insomma di ripetere quanto accaduto un anno fa, con operatori scelti per località molto distanti dalla propria sede che hanno rinunciato perché l’offerta era poco conveniente”. Ultimo aspetto, ma tutt’altro che marginale, quello riguardante i problemi degli studenti provenienti dai piccoli centri o con disabilità che dovessero trovare ostacoli nella fruizione di mezzi non attrezzati: “Suggeriremo – conclude Ferrone – che si faccia ricorso a un’altra categoria di imprese del trasporto persone, e specificatamente a quelle del noleggio con conducente: molte di loro dispongono di pulmini a nove posti che, stante il coefficiente di riempimento all’80%, potrebbero trasportare piccoli gruppi di studenti residenti nei centri più distanti dai comuni dove hanno sede le scuole, con costi inferiori e con l’indubitabile vantaggio di lasciare disponibili i mezzi più capienti per le tratte maggiormente congestionate”.