Da diversi anni la diffusione di dispositivi di trattamento di acque destinate al consumo umano in Italia ha assunto dimensioni significative sia per diversità di tecnologie impiegate e varietà di sistemi in commercio che per entità di apparecchiature commercializzate.
L’attenzione che da tempo le Autorità Sanitarie dedicano alle pratiche di trattamento delle acque potabili ha portato all’emanazione del decreto del Ministero della Salute del 7 febbraio 2012, n. 25, recante “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” che abroga il preesistente DM 443/1990.
Il decreto, inquadrandosi nel moderno contesto normativo in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, igiene dei prodotti alimentari, Codice del Consumo (DLGS. 206/2005) e libera circolazione delle merci, ha l’obiettivo di garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati nel tempo stabilito e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore.
In accordo a quanto previsto nel decreto, a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sentiti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria interessate tra le quali anche CNA Installazione Impianti ed AMITAP, l’Associazione Manutentori Impianti Trattamento Acqua Potabile che con l’Unione Installazione Impianti ha un consolidato rapporto di collaborazione, sono state anche elaborate le linee guida sugli impianti di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del DM 7 febbraio 2012, n. 25, finalizzate alla “descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale”.
Le linee guida sono state redatte anche al fine di contribuire a garantire un’adeguata informazione diretta principalmente ai consumatori sulla valutazione dell’eventuale adozione di impianti di trattamento di acque destinate al consumo umano, supportando le scelte sulla base di evidenze tecnico-scientifiche aggiornate. L’applicazione dei criteri raccomandati nel documento può consentire l’elaborazione da parte degli operatori del mercato di contenuti informativi esaustivi e fruibili e rafforzare e armonizzare le azioni di sorveglianza, anche per isolare eventuali pratiche commerciali scorrette nel settore.
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