La questione di genere è ormai una questione economica, non più solo di pari opportunità. Perché l’imprenditoria femminile è riuscita nella missione impossibile di crescere nei momenti più difficili dell’economia nazionale e ha contribuito alla tenuta dell’intero tessuto imprenditoriale. Parlano chiaro i numeri del Centro Studi CNA, presentati in occasione del consiglio nazionale elettivo di CNA Impresa Donna che si è svolto oggi a Roma. Nel corso dell’incontro è intervenuto Sergio Silvestrini, segretario generale CNA.
Imprenditoria femminile e dimensione aziendale sono il connubio vincente, sotto tanti aspetti. Si pensi ad esempio che in media le donne guadagnano il 7,4% in meno dei colleghi, ma la percentuale scende all’1,6% nelle micro imprese. Complice l’ambiente dei ‘piccoli’, dove è più facile che si instaurino rapporti umani, emergano competenze.
“Mi approccio a voi con spirito collaborativo e di squadra” ha detto la neoeletta presidente, Mariella Triolo. “A noi spetta il compito di costruire un patto di sorellanza. Io sarò la portavoce verso un obiettivo comune: far sì che CNA diventi un modello esemplare, un punto di riferimento per l’i
mprenditrice che attinge a questo sostegno, alla nostra struttura. Io credo che la vera sfida non sia resistere, ma creare nuova sostanza. E la creatività è una cosa nostra: non abbiamo bisogno di dimostrarlo”. Quanto alla sua visione del futuro, la neo-presidente di CNA Impresa Donna la associa a un’orchestra: “spetta a noi dare il “la” per un accordo corale: le aziende potranno realizzare all’unisono il progetto della migliore forma dell’imprenditoria femminile”.
Infine, un invito: “Crisi è opportunità, e ogni giorno noi lo sperimentiamo materialmente attraverso la nostra ricerca e la nostra passione” ha concluso.
L’ indagine del Centro Studi sull’imprenditoria femminile in Italia.