Trentacinque milioni di presenze sotto l’ombrellone degli stabilimenti balneari. Un dato che conforta rispetto all’andamento molto negativo di giugno e luglio. E può rappresentare – sperano gli operatori – il primo passo del lungo cammino verso l’auspicata ripresa di uno dei settori più martoriati dall’emergenza sanitaria: il turismo.
Litorali da “tutto esaurito”
A registrare il risultato dell’agosto al mare una indagine di CNA Turismo condotta tra i propri associati di tutta Italia. Una indagine dalla quale risulta, appunto, che, complice anche il caldo eccessivo, le località costiere ad agosto sono tornate a un accenno di normalità. Sia pure nella (quasi) assenza, tranne in poche località, di vacanzieri stranieri. Un dato che lascia sperare in qualcosa di buono anche a settembre, condizioni metereologiche e sanitarie permettendo.
Ristorazione di successo
Puglia, Toscana ed Emilia-Romagna conquistano il podio delle regioni con maggiore afflusso sulle spiagge. Con Sardegna, Lazio e Campania a ridosso. Presi d’assalto, pur nel rispetto delle regole emergenziali, i punti di ristoro negli stabilimenti: la dimostrazione che la qualità dei servizi proposti dagli stabilimenti ha costituito un punto di forza dell’offerta.
Stabilimenti di prossimità
Il turismo balneare non si è sottratto alla tendenza principe dell’estate 2020: la vacanza è breve e di prossimità. L’emergenza sanitaria, inoltre, ha spinto molti turisti a preferire gli appartamenti alle strutture collettive. E, chi l’aveva a disposizione, ha riaperto una “seconda casa”, pur senza alcuni comfort quali il condizionatore. Dopo anni nei quali l’aveva in pratica dimenticata per mete più ambite, spesso all’estero. Tanto che per tornarci probabilmente ha dovuto utilizzare il navigatore.
Punti di forza
I 700 comuni rivieraschi e le oltre 1500 località balneari delle 15 regioni costiere italiane hanno usufruito di una serie di concause. A monte, la crescita della fiducia, come dimostra la rilevazione Istat che ad agosto registra un aumento del clima positivo dei consumatori e del sentimento economico, il secondo più elevato in tutta l’Unione europea. Una fiducia che ha spinto a spendere in divertimento. Ma a fare la propria parte sono stati anche i bonus turismo.
La convinzione che in Italia si potesse tutelare la propria salute più e meglio che all’estero ha, a sua volta, avuto un ruolo importante. E così la bellezza paesaggistica delle coste italiane, l’offerta di servizi di qualità negli stabilimenti, la disponibilità di case da affittare o di seconde case di famiglia nelle località di villeggiatura, la vicinanza al mare di grandi centri abitati (per fare qualche esempio, Roma, Bologna, Firenze sono a breve distanza dalle spiagge) dai quali le famiglie potevano tranquillamente fare pendolarismo vacanziero.
Le regine delle vacanze
Ma quali sono state le mete preferite degli italiani che hanno scelto il mare ad agosto? Dall’indagine di CNA Turismo emerge che la palma di regione dalle spiagge più ambite è stata la Puglia. Gallipoli e tutto il Salento, le Isole Tremiti, Vieste le località pugliesi più accorsate.
Dietro la Puglia due mete tradizionali del turismo balneare: Toscana ed Emilia-Romagna rispettivamente. In Toscana le località più frequentate sono risultate Viareggio, Forte dei Marmi, l’Isola d’Elba e Punta Ala. In Emilia-Romagna: Rimini, Riccione, Milano Marittima, Cervia, i lidi ferraresi.
A ridosso del trio di testa si piazzano Sardegna, Lazio e Campania. Purtroppo il successo della Sardegna è stato minato dal comportamento sconsiderato di una minoranza molto limitata di turisti, non locali, disattenti alle regole. Al contrario, il rispetto delle regole ha contribuito a determinare quasi dappertutto il successo delle spiagge nazionali. Peccato. La graduatoria scorre con Marche, Veneto, Calabria, Sicilia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata e Molise. Dovunque, però, l’effervescenza turistica è risultata molto significativa.
In controtendenza rispetto alla quasi generalità italiana, in alcune località si è rilevata anche una forte presenza di turisti stranieri. È il caso di Jesolo, in Veneto, dove il riscontro è stato nel complesso da tutto esaurito, o quasi. E dove a fare la differenza sono stati proprio i turisti stranieri (di lingua tedesca in particolare) che hanno sfiorato il 50% dei villeggianti.