Le pubbliche amministrazioni interessate dalla scissione dei pagamenti sono le stesse cui si applicano le disposizioni in materia di fatturazione elettronica obbligatoria (l’elenco è consultabile nel seguente sito www.indicepa.gov.it). Per individuare i soggetti destinatari, dunque, non bisogna più fare riferimento all’elenco delle PA inserite nel Conto economico consolidato, pubblicato dall’ISTAT (art. 5-bis del Decreto MEF del 23 gennaio 2015).
E’ questa la precisazione contenuta nel Decreto MEF del 13 luglio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24 luglio 2017, che reca alcune modifiche alla disciplina attuativa dello split payment, meccanismo in base al quale le PA, anche se non rivestono la qualità di soggetto passivo Iva, devono versare direttamente all’erario l’imposta che è stata addebitata loro dai fornitori, pagando a questi ultimi il solo corrispettivo per la fornitura di beni o la prestazione di servizi.
Il provvedimento ministeriale in oggetto interviene sul recente Decreto MEF del 27 giugno emanato per dare attuazione alle novità normative in tema di split payment introdotte dall’articolo 1 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, cosiddetta “manovra correttiva” (Si veda Notizia del 28 giugno 2017).
Il nuovo elenco dei soggetti verso cui applicare lo split payment, interessa le fatture per le quali l’esigibilità dell’Iva decorre dal 25 luglio, giorno successivo a quello di pubblicato del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale (sul sito del dipartimento delle finanze del Mef sono stati pubblicati gli elenchi aggiornati). Tuttavia, non ci sarà alcuna conseguenza per coloro (fornitori e acquirenti) che hanno “anticipato” i contenuti del nuovo provvedimento, assoggettando al meccanismo della scissione dei pagamenti le fatture con esigibilità verificatasi nel periodo compreso tra il 1° luglio ed il 24 luglio 2017.
Da ultimo, viene modificato l’articolo 5-ter, comma 2, del DM 23 gennaio 2015, relativo agli elenchi delle società controllate del settore pubblico e delle società quotate incluse nell’indice Ftse Mib. L’elenco definitivo delle società interessate sarà pubblicato annualmente dal dipartimento delle Finanze entro il 15 novembre, con effetti a valere dall’anno successivo.