Si è svolto oggi l’incontro tra UNATRAS (Unione Nazionale Associazioni Trasporto Merci), l’organismo unitario di coordinamento fra le associazioni di categoria dell’autotrasporto di merci per conto di terzi, e l’VIII Commissione del Senato per rappresentare lo stato di grandissima criticità che sta vivendo, da tempo, l’autotrasporto italiano. All’UNATRAS aderisocmo, oltre a CNA-FITA; ASSOTIR, CONFARTIGIANATO TRASPORTI, FAI, FIAP, SNA CASARTIGIANI, UNITAI. Obiettivo dell’incontro, quello di fornire alla Commissione informazioni sul fermo dei servizi di autotrasporto proclamato dal 6 al 9 agosto prossimo e verificare le condizioni per scongiurarlo.
Ai senatori che compongono la commissione, oltre ad evidenziare tutte le rivendicazioni avanzate dalla categoria, è stato portato all’attenzione l’atteggiamento del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Danilo Toninelli che a oggi non si è preoccupato di convocare le associazioni, né di avviare un confronto.
Le tematiche di confronto sono ogni giorno più allarmanti: per questo si chiede un pronto intervento del Governo. Ecco le richieste degli autotrasportatori: eliminare i restringimenti di accesso al Brennero, scongiurare il taglio delle risorse dedicate già previste per il prossimo anno (Pedaggi 2019 e 2020, accise dal 1° gennaio 2019), ripristino della pubblicazione dei valori indicativi di riferimento nella versione originaria del 24.2.2015, riduzione dei tempi di pagamento, piena operatività agli uffici territoriali delle motorizzazioni soprattutto per ciò riguarda le operazione di revisione dei mezzi pesanti, uniformità delle procedure e riduzione di tempi e costi per il rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali in condizioni di eccezionalità. E ancora: promuovere la costituzione del catasto delle strade e dello “sportello unico” così (v. Direttiva MIT n. 293/2017 del 15 Giugno 2017) e intervento immediato sulle criticità di ponti e cavalcavia che sistematicamente stanno emergendo in più parti del sistema stradale italiano. Col rischio di isolare l’economia delle regioni (ad esempio l’asse del Po che interessa Emilia Romagna e Lombardia). E infine prorogare l’entrata in vigore della fatturazione elettronica anche per le imprese che si riforniscono presso cisterne private di carburante, così come rivedere l’impianto normativo con il quale si determinano annualmente i divieti di circolazione.
Ma il problema più urgente sul quale intervenire, riguarda proprio le deduzioni forfetarie, tema all’origine del procalmato blocco di agosto. A tal proposito, il comunicato del MEF diffuso il 16 luglio individua importi di molto inferiori a quelli attesi. Un intervento intempestivo, determinando un aggravio dello 0,40% sulle imposte dovute e soprattutto rideterminando retroattivamente in difetto gli importi presi in considerazione dalle imprese per calcolare le imposte relative all’anno 2017.
UNATRAS, sul tema delle deduzioni forfetarie, a fronte di uno stanziamento complessivo pressoché uguale, ha chiesto di garantire gli stessi importi riconosciuti per il 2017: 51 e 17,85 euro per ogni viaggio effettuato rispettivamente fuori dal comune dove ha sede l’impresa ovvero nell’ambito comunale. L’organismo unitario di coordinamento ha quindi ribadito con forza la mancanza di attenzione politica ricevuta rispetto alla quale si auspica un segnale immediato del ministro.
Nonostante la situazione rimanga immutata, l’incontro è stato sicuramente positivo, vista la disponibilità dei componenti la Commissione a condividere le posizioni evidenziate dalle associazioni datoriali. Da qui il loro impegno a verificare le condizioni che hanno portato il MEF a indicare la cifra ridotta (da 51 a 38 ero) nonché la possibilità di aumentarla; inoltre hanno garantito l’intervento per promuovere quanto prima un incontro con il ministro Toninelli.