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Unificazione dei comuni. CNA:”Fusione si per ottimizzare i costi e migliorare i servizi ma senza penalizzare le identità”

Con l’unificazione di S. Ilario, Gattatico e Campegine un’iniezione di risorse da Regione e Stato per rilanciare un territorio e il suo tessuto economico “Finanziamenti a milioni per 10 anni dallo Stato e per 15 anni dalla Regione, allentamento del patto di stabilità, priorità all’accesso ai programmi regionali. Sono i vantaggi più consistenti di cui godono i comuni che decidono di fondersi. Per comuni di piccole-medie dimensioni come S. Ilario, Gattatico e Campegine, si tratta della benzina necessaria per poter rilanciare un territorio e il suo tessuto economico”. E’ il commento di Giorgio Francia, presidente CNA Area Val d’Enza, in vista del referendum sulla fusione previsto per autunno 2016.

Nel caso dei 3 comuni della Val d’Enza la semplice unificazione, al netto di ulteriori razionalizzazioni, porterebbe a un risparmio di 350.000 euro. La legge di stabilità per l’anno 2016 ha raddoppiato i contributi, pertanto i contributi statali e regionali per il nuovo Comune nato dalla fusione sarebbero, complessivamente, circa 19.500.000 euro distribuiti in un arco di 15 anni, di cui 18.500.000 euro nei primi 10.

“CNA è fermamente convinta che l’accorpamento sia un’opportunità. Noi siamo disposti a dare il nostro contributo – continua Francia – per costruire un percorso che coinvolga cittadini e imprese. Bisogna ragionare in modo da rispondere alle esigenze che i comuni più piccoli non riescono a soddisfare, con particolare riferimento ai servizi alle imprese (per quanto riguarda innovazione, banda larga, infrastrutture, partecipazione a bandi europei) e alle competenze, sempre più specializzate”.

A questo proposito l’Associazione, aveva già esposto la sua posizione nel documento presentato ai candidati sindaci della provincia in occasione delle ultime elezioni amministrative.

“Le riforme associative come unioni o fusioni sono strumenti indispensabili – conclude il presidente CNA Area Val d’Enza – e si devono fare laddove portino a garantire servizi più efficienti ed economici ai cittadini, sempre salvaguardando la storia delle identità locali. Ma soprattutto un’iniezione di risorse da Regione e Stato, che potrebbero far fare un balzo in avanti a tutto il territorio, con possibilità di tornare a progettare, modernizzare, investire, rilanciare sui servizi ai cittadini e alle imprese”.

Insomma fusioni sì, senza però penalizzare le piccole identità. Un’identità fatta di valori e storia condivisa, diventata patrimonio di tutti gli abitanti di S.Ilario, Gattatico e Campegine.

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