Nel dibattito su Mes e Recovery fund, CNA, dalle colonne del quotidiano “Il Foglio”, sottolinea la necessità di un utilizzo efficiente di tutte le risorse comunitarie per “rimettere il Paese sul sentiero della crescita”.
La confederazione “da tempo sollecita la definizione urgente di progetti di medio e lungo periodo per potenziare la produttività”. Per evitare danni irreparabili al tessuto produttivo del Paese e in particolare alle micro e piccole imprese è necessario assicurare un rapido e consistente sostegno finanziario al sistema produttivo. Garantire liquidità è la priorità nella fase di emergenza. “L’insieme degli strumenti europei possono attivare per il nostro Paese risorse intorno ai 500 miliardi di euro, di cui circa 200 per l’acquisto di titoli di Stato e circa 170 dal Recouvery Fund”.
Ma il dibattito non si ferma solo a questi aspetti. Nell’articolo si sottolinea come “il confronto in Europa ha modificato in profondità i riferimenti tradizionali.” Ci sono molte questioni da dirimere che non possono più, come in passato, essere ricondotte all’asse franco-tedesco.
“Ad esempio, la dimensione del bilancio è ancora aperta, così come la composizione tra le risorse a fondo perduto e i finanziamenti. Non meno importanti saranno i criteri di ripartizione, quanto durerà il programma, le modalità di rimborso dei prestiti, gli obiettivi e le condizioni delle misure. Il nostro Paese dovrebbe costruire un elenco puntuale di priorità.” E per la CNA il punto da cui partire è la semplificazione del modello statale, “accompagnata da un fisco moderno, da rinnovata capacità di progettazione e da strumenti capaci di trasmettere al sistema produttivo le ingenti risorse in arrivo”.
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