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Vaccarino: “Infrastrutture, le imprese dell’Emilia Romagna chiedono di fare in fretta”

“Le infrastrutture rappresentano l’ossatura indispensabile per un Paese che vuole definirsi moderno, industriale, avanzato e che punta a competere globalmente con le più grandi Nazioni. Per troppo tempo le infrastrutture sono state caratterizzate da tempi lunghissimi di attuazione e costi eccessivi. Lo stato attuale dell’economia nazionale non se lo può più permettere. Per questo Cna nazionale sostiene con forza le richieste di Cna Emilia Romagna sulle infrastrutture del suo territorio: condividiamo le proposte della Regione Emilia Romagna previste nel Piano strategico delle infrastrutture, ma chiediamo il rispetto dei tempi e la velocità nell’esecuzione di queste opere, in quanto fondamentali per sostenere una ripartenza dell’economia che cominciamo a intravvedere. Senza adeguate infrastrutture, infatti, per le imprese sarà molto duro agganciare la ripresa. Inoltre chiediamo la possibilità per le pmi di inserirsi nell’attuazione delle infrastrutture grazie anche al nuovo utilizzo della legge sugli appalti che sta per diventare esecutiva”. Lo ha affermato il Presidente nazionale di Cna, Daniele Vaccarino,  intervenendo al convegno di Cna Emilia Romagna “Infrastrutture in Emilia Romagna – Lo stato di attuazione, le priorità delle imprese” organizzato questo pomeriggio presso il Savoia Hotel Regency di Bologna al quale è intervenuto anche l’assessore regionale ai trasporti, Raffaele Donini.

Autostrada Cispadana, Passante Nord, completamento delle tangenziali di Reggio Emilia e Forlì e miglioramento di tutto il sistema delle tangenziali regionali, hub portuale di Ravenna con interventi ferroviari e riqualificazione della tangenziale, riqualificazione dell’E45, Bretella Campogalliano- Sassuolo. Sono queste le priorità in tema di infrastrutture per le imprese della Cna Emilia-Romagna. Priorità che rientrano nel Piano strategico delle infrastrutture presentato dalla regione al governo: Cna, però, chiede che siano gestiti oculatamente i tempi dei progetti esecutivi. L’allungamento della fase di realizzazione delle opere crea disservizi, perdita di competitività dell’intero territorio nonché aumento della spesa.

“Con le nostre 65mila imprese associate in regione – spiega il Presidente Cna Emilia Romagna, Paolo Govoni – siamo un interlocutore interessato al tema delle infrastrutture per le sue ovvie ricadute sul sistema imprenditoriale così diffuso (410.280 imprese attive in Emilia Romagna di cui 29.139 artigiane manifatturiere). Il tema delle infrastrutture è strategico per la competitività delle imprese e di tutto un sistema territoriale. L’impresa vive oggi in un contesto territoriale dove la mobilità, reale e virtuale, è fondamentale per gli scambi commerciali e per rafforzare le reti relazionali nella direzione dell’aumento della competitività di tutti i comparti. L’Emilia Romagna è il corridoio strategico verso l’Europa e verso l’area balcanica per lo sviluppo dei mercati internazionali. Le infrastrutture quindi, sono importanti e necessarie per ridare slancio all’economia regionale puntando su fattori strutturali che favoriscono la competitività e l’attrattività di tutto il territorio emiliano-romagnolo in un contesto globalizzato. Agire tempestivamente su alcune questioni strategiche per la regione significa anche avere ricadute importanti per tutto il sistema Paese”.

“La Cispadana – aggiunge Pierangelo Cecchini, Presidente pro-tempore Cna-Fita Emilia Romagna – è un’infrastruttura che le imprese da tempo sollecitano, indispensabile per migliorare i collegamenti con snodi cruciali dell’area Centro Nord, rappresenta un’alternativa all’asse centrale del corridoio A1/A14. I progetti (ferroviari e viari) messi in cantiere per potenziare l’hub portuale di Ravenna in crescita in questi primi mesi del 2016 (+17% a gennaio 2016 rispetto a gennaio 2015) vanno nella direzione del migliore posizionamento del Porto di Ravenna nel panorama infrastrutturale e logistico europeo. La TI-BRE e la riqualificazione della nuova Romea autostradale, anche queste strategiche per le imprese del territorio, necessitano di essere messe in cantiere al più presto, nell’ottica di un percorso di riqualificazione dell’intero sistema viario regionale. Per quanto riguarda l’alternativa al Passante Nord, di cui non c’è ancora il progetto esecutivo e di conseguenza c’è incertezza nell’avvio dei lavori, il timore è che sia necessario un altro decennio per risolvere la congestione di un’arteria che non riguarda solo l’Emilia Romagna ma l’intero sistema logistico nazionale. Infine per Cna ugualmente strategica è la E55 Orte-Mestre per il collegamento Cesena-Ravenna-Mestre con il raccordo Ferrara – Porto Garibaldi”.

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