“Il valore della creatività italiana può contribuire a farci uscire dalla crisi. Fondamentale è la qualità dei prodotti: una qualità che non coincide solo con la certificazione, per altro fondamentale, ma che si sostanzia nella qualità del prodotto percepito dal cliente”. Lo ha dichiarato Daniele Vaccarino, presidente nazionale della CNA, in occasione dell’iniziativa svoltasi a Torino, “Made in Italy piemontese”.
“E’ sbagliato pensare ad un Made in Italy limitato al food e ai settori tradizionali – ha aggiunto Vaccarino – la specificità della produttività italiana è legata anche a prodotti altamente tecnologici e innovativi”.
Ma sostegno al Made in Italy è anche lotta alla contraffazione. Contraffazione non solo dei singoli marchi, ma di quello d’origine o dell’indicazione geografica di provenienza delle merci. “E’ un danno grandissimo per le imprese – sottolinea Vaccarino – quello derivante dalla indebita o falsa indicazione Made in Italy, specie nelle esportazioni, poiché alle lavorazioni italiane viene riconosciuto dai mercati un valore aggiunto”.
“La contraffazione, come noto, produce enormi danni al sistema economico – conclude il Presidente della CNA -. Il falso non danneggia solo i prodotti copiati, ma anche i ‘non-marchiati’, a causa dell’ingenerarsi di una concorrenza economica scorretta e culturalmente malsana. Danneggia, inoltre, quel sistema fatto da imprese contoterziste che operano in maniera trasparente e rispettosa delle regole e che insieme a tutte le piccole e medie imprese italiane rappresentano la colonna portante del Made in Italy”.