“Per competere con successo sul mercato le nostre imprese devono imboccare con decisione, percorsi di qualità puntando alla valorizzazione del capitale sociale e umano, e alla valorizzazione delle proprie produzioni”. Lo ha detto il Presidente della Cna, Daniele Vaccarino, aprendo i lavori del convegno che si è svolto questa mattina a Roma sul tema “Norme tecniche e Pmi. Strumenti e prospettive a sostegno della competitività” organizzato da Cna e da UNI, l’ente italiano di normazione.
“Valorizzare vuol dire – ha proseguito Vaccarino – trasferire ogni giorno al mercato, con gli strumenti giusti di comunicazione, tutela e gestione, tutto ciò che facciamo di qualità. Scelte strategiche che incrociano direttamente, proprio sulla qualità, la questione delle norme tecniche”.
“Il rapporto dell’artigianato e delle piccole imprese e con la normazione tecnica, è stato in passato difficile, spesso critico. La norma tecnica è stata talvolta percepita come una complicazione inutile che ti fa perdere tempo, un incrocio perverso fra atti cartacei e burocrazia, e non come un aiuto. Proprio per incidere su questo problema la Cna partecipa ai tavoli per la normazione tecnica. Uno strumento concreto per far in modo che le norme non siano di ostacolo alle piccole imprese ma supportino al meglio lo sviluppo e la crescita”. “Fin dal Medioevo veniva definita ‘regola dell’arte’ il rispetto di determinate regole per poter far parte di una corporazione di mestieri o dell’arte. Oggi come ieri – ha concluso Vaccarino – sono proprio le norme tecniche che definiscono le caratteristiche in grado di garantire la qualità dei prodotti, la sicurezza ed il rispetto dell’ambiente. E un prodotto di qualità, sicuro e che rispetta l’ambiente è indubbiamente un prodotto competitivo”.
“Anche l’Europa con il regolamento 1025/2012 – ha detto il Presidente dell’UNI, Piero Torretta – ha sancito la necessità di facilitare il rapporto fra le Pmi e le norme tecniche, in quanto componente fondamentale per la crescita. In questi anni ci siamo impegnati per raggiungere questo obiettivo, ottimizzando le risorse disponibili, cercando di combinare una equilibrata politica commerciale sul valore di vendita delle norme, per consentire nel nostro Paese come accade ad altri nostri Paesi competitori, la norma diventasse strumento di competitività, sostegno del Made In Italy garanzia di sicurezza dei prodotti e dei processi e di tutela delle persone e dell’ambiente. Oggi però è necessario che le risorse che le imprese, attraverso l’Inail, già destinano alla normazione non siano compromesse da una politica miope di spending review”.