Quarta rivoluzione industriale a misura di impresa, ritorno al “passato” alla ricerca di prodotti sì industriali ma personalizzati artigianalmente, un nuovo ruolo della rappresentanza delle associazioni di categoria, misure fiscali e detassazione, battaglia allʻimu.

Sono i temi toccati da Daniele Vaccarino, nella sua duplice veste di presidente nazionale CNA e di Rete Imprese Italia, intervenuto al weekend di festeggiamenti della CNA Udine in occasione del 50° della fondazione. Alla tavola rotonda in Castello Udine si è confrontato coi vertici CNA – il presidente regionale Paolo Brotto, il presidente zona Udine Nello Coppeto – e le autorità locali, il vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il sindaco di Udine Furio Honsell, lʼassessore Venanzi. Reduce da un incontro a Palazzo Chigi con il Viceministro allʼEconomia Casero, Vaccarino ha ribadito la necessità di semplificare e sburocratizzare, ricevendo assicurazioni sulla istituzione dellʼIRI, una diversa tassazione per favorire la capitalizzazione delle imprese strutturate, mentre per le piú piccole è necessario che il fisco tenga conto dei criteri di cassa e non di competenza sui ricavi. Siamo usciti dalla recessione perché cʼè effettivamente una inversione di tendenza, ma nonostante i segnali positivi la crisi non è finita e  settori che soffrono sono ancora diversi, tra cui costruzioni e autotrasporti. La flessibilitá degli artigiani è comunque la più adatta ad affrontarla”.

Bolzonello ha ricordato, rimarcando il ruolo centrale dellʼartigianato nel comparto economico del Fvg, lʼimpegno della Regione per lʼartigianato attraverso lo strumento del CATA: due i milioni di euro stanziati allʼanno per linee di intervento a sostegno per lo sviluppo delle imprese artigiane. “L’artigiano è il vero interprete del saper fare perché ha nel suo dna lo spirito di innovazione, il vero elemento di vantaggio competitivo a livello internazionale. Parlare dei 50 anni di vita della CNA di Udine – ha detto il vicepresidente della Regione – significa prendere in esame la storia recente della nostra regione. Se oggi questo territorio sa distinguersi a livello internazionale, lo dobbiamo soprattutto al mondo manifatturiero, a questa capacità del saper fare che ha origine nel mondo artigiano.

 

CNA Fvg è lʼunica associazione in crescita in Fvg: oggi sono quasi 3000 le imprese sul territorio regionale  di quasi tutti i settori produttivi, 14 le sedi sul territorio regionale, un centinaio di operatori e collaboratori. Attività complete di servizio alle imprese, CAF e patronato per i cittadini e una forte organizzazione dei Pensionati. “Un gruppetto di uomini, artigiani, già allora maturi – ha raccontato Nello Coppeto, tracciando le tappe del mezzo secolo di storia della CNA di Udine – decidono di costituire un’associazione e di farla aderire a quel sistema confederale CNA che allora aveva associati solo fino al vicino Veneto e non era ancora presente nella nostra regione. Era il 29 marzo 1966, studio notarile del notaio Pastor di Udine, 12 gli artigiani presenti con il nostro presidente onorario Primo Blarzino”. Da lì un percorso con tappe costanti di crescita, che fa nascere nuove sedi in provincia di Udine prima, poi nell’isontino e a Trieste ed infine nel pordenonese. Man mano la CNA di Udine, al pari con le altre organizzazioni datoriali, passa da una fase caratterizzata da una vita fortemente ancorata ai temi del sindacato classico d’impresa fino alla moderna associazione d’impresa al servizio delle aziende associate, con attività di supporto e consulenza. “Esplodono” infatti gli adempimenti fiscali,  amministrativi ed obblighi per le nostre imprese: Iva, Irpef, Irpeg, Ilor  tra le sigle più famose”.

 

E siamo all’oggi, alla razionalizzazione che ha portato alla regionalizzazione della CNA in Friuli Venezia Giulia. “La CNA di Udine come realtà organizzativa e giuridica non esiste più. Oggi siamo tutti confluiti nella più ampia famiglia della CNA regionale del Friuli Venezia Giulia. Un percorso obbligato, imposto dal mondo che cambia. E proviamo allora anche noi, oggi, nel 2016, a farci domande analoghe a quelle che si fecero Primo Blarzino e gli altri 11 artigiani che costituirono “Artigianato Friulano” 50 anni fa. Dove sta andando la rappresentanza della piccola impresa? La strada intrapresa con la costituzione a Roma di Rete Imprese Italia, l’organizzazione che raggruppa le associazioni della rappresentanza della piccola impresa, è sufficiente per affrontare il nostro futuro o rappresenta il primo strumento sul quale rilanciare percorsi di integrazione? E ancora: come si evolverà l’assistenza alle nostre imprese? Inizierà mai l’era della sburocratizzazione? Potremo finalmente lasciare libere le nostre imprese di lavorare e produrre? Potrà la CNA concentrarsi davvero sulla nascita e lo sviluppo aziendale o continueremo ad impiegare enormi quantità di mezzi e risorse per produrre adempimenti spesso inutili per i nostri associati? Riusciremo ad incidere sul nostro Sistema Paese per far capire veramente il valore e l’importanza della micro impresa? Sono forse questi gli interrogativi “più alti” che ci investono quando riflettiamo sul nostro futuro. Noi siamo pronti alle prossime sfide pur dopo 50 anni di continuo rinnovamento, organizzati sul piano locale a fare la nostra parte. Le imprese ci seguono (siamo in crescita da un biennio con una crisi che non è assolutamente finita), e i rapporti con le istituzioni e le altre organizzazioni di rappresentanza crescono. Continuiamo a crederci, come fecero quei nostri colleghi 50 anni fa: sarà questa la nostra forza”.

In chiusura della tavola rotonda, allietata da brani musicali degli studenti del Conservatorio di Udine, le autorità hanno premiato oltre 20 artigiani benemeriti. Molti applausi, come sempre, a Primo Blarzino, 97 anni, intervenuto con un breve e incisivo discorso. I festeggiamenti della CNA, che hanno compresi eventi ludici aperti a tutta la cittadinanza (concerti, degustazioni, concorsi, esibizioni, sfilate) si cono conclusi domenica 25 settembre.

Tag: