Volge ormai al termine la decima edizione di Fotografia Europea, e come CNA Comunicazione possiamo cominciare a trarre qualche conclusione.
CNA Reggio Emilia fin dalla prima edizione è partner attiva e fedele sostenitrice di un format davvero vincente, che negli ultimi anni si è rinnovato e ha sviluppato uno stile unico, come dimostra il crescente coinvolgimento dei fotografi, degli operatori della città e dei reggiani nel circuito Off. Un’opportunità importante di visibilità per giovani autori che trovano il giusto spazio per valorizzare le loro idee in locali d’eccezione e anticonvenzionali.
E’ molto positivo che il Comune stia pensando di continuare a caratterizzare la città attraverso mostre e eventi Off. Per rendere merito allo sforzo dei curatori e rendere viva e attrattiva la nostra città, ritengo però utile diluire nel tempo gli eventi collaterali, i workshop, le conferenze, per una programmazione che renda l’idea di una rassegna che duri almeno su tutto il mese di maggio evitando di concentrare tutto nei tre giorni inaugurali, rendendo più frequentati anche i week end successivi.
E’ proprio l’ambito temporale nel quale si sviluppa questa manifestazione di grande richiamo internazionale per fotografi professionisti e semplici appassionati, che, a mio avviso, dovrebbe essere riconsiderato per garantire un successo più duraturo e non limitato al boom delle giornate inaugurali.
Non a caso, l’iniziativa di quest’anno di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato si è sviluppata nel secondo week end dall’avvio di Fotografia Europea per tenere alta l’attenzione dopo il boom di presenze dell’inizio.
Se non possiamo e non vogliamo più parlare di “settimana della fotografia”, come nella prima edizione, perché non iniziamo a pensare al “mese della fotografia? La ritengo una proposta che porterebbe ad avere un maggiore impatto, rendendo facilmente memorizzabile il periodo di riferimento del festival.
Penso ad esempio a Modena, dove organizzano master dedicati al tema della fotografia durante tutto l’anno, in collaborazione con atenei specializzati. Sarebbe un bel modo per far sì che il grande pubblico, amatore ma non intenditore, non si senta “escluso” anche di fronte a una fotografia contemporanea più concettuale e arrivi alle mostre di Fotografia Europea con nuovi stimoli e un occhio più critico e consapevole.
Abbiamo tutte le carte in regola, la sensibilità da parte del Comune, l’interesse dei commercianti e della città per organizzare eventi “diluiti” nel tempo in modo da mantenere alta l’attenzione e ottenere risultati migliori anche dal punto di vista economico.
Come città, e come CNA, dobbiamo essere orgogliosi di quello che è stato fatto. Se siamo giunti alla decima edizione è perché siamo di fronte ad una manifestazione matura, apprezzata al di fuori dei confini provinciali e nazionali, e che può continuare a regalarci tanto, grazie all’impegno collettivo e alle proposte costruttive di tutti i soggetti coinvolti.
Da parte nostra, resta l’impegno dell’Associazione a continuare a sensibilizzare e accompagnare la categoria dei fotografi professionisti in un percorso di crescita culturale, rendendoli protagonisti e non semplici attori delle prossime edizioni di Fotografia Europea, rivolgendoci al tempo stesso all’intera comunità con iniziative originali e di qualità.
Giuliano Ferrari, Presidente provinciale CNA Comunicazione e Terziario Avanzato