Una edizione di VicenzaOro nel segno della ripartenza anche per il mondo artigiano, nonostante le difficoltà che rimangono a livello di contesto globale.
La kermesse vicentina del gioiello, che si terrà dal 20 al 24 gennaio, è il più grande salone europeo dedicato all’Oreficeria e alla Gioielleria, una iniziativa capace di promuovere l’incontro tra gli attori più autorevoli dei due settori. Il meglio della produzione Made in Italy dai principali distretti manifatturieri e le eccellenze internazionali presenteranno nuovi prodotti e anteprime di collezione e lanceranno i trend da non perdere.
L’edizione 2023 già registra un record di presenze da parte degli espositori: 1.200 i marchi che hanno riservato uno stand, tra i quali una rappresentanza dal mondo CNA di nuovo a livelli pre pandemia. Infatti, sono circa 70 le attività artigiane all’interno di collettive coordinate dal sistema CNA, che sarà presente con Corart (il Consorzio per la promozione dell’artigianato artistico vicentino) al fianco degli orafi del distretto toscano di Arezzo e di quello siciliano afferente alle province di Enna e Trapani.
“Le sensazioni della vigilia sono molto buone – osserva Arduino Zappaterra, presidente nazionale Orafi CNA – sia in termini di presenze attese come visitatori sia per la voglia di partecipare dimostrata dalle nostre aziende. Il trend del mercato è positivo anche per le attività più piccole, probabilmente per l’effetto trainante della ripartenza dei grandi brand, ma non solo. Certo, i problemi sullo sfondo restano gli stessi: la crisi del contesto globale per via della guerra e dei rincari, e le sfide legate alla difficoltà di creare attrattività e quindi ricambio generazionale per le lavorazioni artigiane più specializzate. Ma la fiera rappresenta l’occasione giusta per incontrarsi, dialogare e mettere a sistema le buone pratiche di ogni territorio da tutti questi punti di vista”.
Oltre alla Toscana e alla Sicilia, prosegue la collaborazione che CNA ha avviato anche con Oromare, il centro orafo campano con base a Caserta. Obiettivo: promuovere tutte le sinergie che possano favorire la crescita dei produttori locali, soprattutto a livello culturale. E ancora una volta da questo punto di vista la parola chiave è artigianalità.
“Abbiamo voluto che il tema fosse centrale anche in questa edizione di VicenzaOro – spiega ancora Zappaterra – perché l’artigianalità è proprio l’asset strategico che consente di generare rapporti di filiera più equilibrati tra produttore locale e grande brand. L’impresa di territorio che inizia a mettere a sistema il proprio saper fare unico, portandolo nel futuro con innovazione, gestione sostenibile e approccio manageriale di nuova generazione può misurarsi con un mercato internazionale di primo livello, senza snaturare la propria vocazione e rimanendo attrattiva in un contesto sempre più selettivo”.