Il Governo sta studiando, in sede di discussione del terzo Decreto Terremoto, la possibilità di indennizzare le imprese che hanno avuto un calo di fatturato imputabile al sisma e zone a fiscalità agevolata.
Una “zona economica speciale” con fiscalità agevolata per attrarre gli investimenti e una forma di indennizzo per il danno economico cosiddetto indiretto, cioè dovuto all’impatto sulla produzione o sull’attività indipendentemente dal danno fisico. Come per esempio accaduto nel comparto del turismo, a causa dell’annullamento delle prenotazioni anche in zone uscite indenni dalle scosse.
Il Premier Gentiloni ha convocato ieri a Palazzo Chigi il commissario alla ricostruzione Vasco Errani e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio insieme al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.
L’intenzione è quella di creare le condizioni più vantaggiose possibili per tornare a uno sviluppo economico importante di questa area. Aggredire il tema del rilancio economico del Centro Italia è una cosa che chiedono in modo sempre più pressante le popolazioni e le associazioni imprenditoriali. Richieste che proprio questo lunedì 27 saranno ribadite da Rete imprese Italia (con in prima fila la CNA) nelle audizioni in programma presso la Commissione Ambiente della Camera.
Sul fronte degli incentivi alla ripresa economica, il Governo sta ragionando su un ’altra proposta avanzata anche da CNA , e cioè quella di prevedere delle zone a fiscalità agevolata. Su questo punto, risulta che il commissario Errani sta pensando a una “Zona economica speciale”, vale a dire che le zone rosse dell’area terremotata dovrebbero essere “ricoperte” da zone economiche speciali aiutate dal punto di vista fiscale ed economico.